IL GIARDINO

Durante la realizzazione del Mausoleo, più precisamente nel 1949, l’Arch. Pietro Frenguelli chiese di progettare le piantagioni da realizzarsi nell’area dedicata alle vittime dell’eccidio a Pietro Porcinai (1910-1986); questi era un professionista affermato, con un ventennio di esperienza alle spalle a livello nazionale ed internazionale e uno studio molto attivo a Firenze. In oltre 50 anni di attività è stato artefice di oltre 1300 progetti significativi, parte dei quali per committenti stranieri (Francia, Grecia, Germania, Belgio), come risulta dalla documentazione conservata presso l’archivio fiorentino di Villa Rondinelli.

A testimonianza del coinvolgimento dell’illustre paesaggista nella sistemazione dell’area commemorativa l’eccidio, presso tale archivio sono conservati alcuni schizzi e disegni originali relativi alla sistemazione delle piantagioni senza però alcuna corrispondenza, appunti, riflessioni, fatture e quant’altro usualmente correda i progetti di Porcinai.

Uno di questi disegni, datato 31 marzo 1949, rappresenta ciò che più si avvicina alla situazione odierna.

Esso contemplava una fila di 40 cipressi intorno al Mausoleo e alle Fosse che occupano la parte centrale dell’area la quale doveva essere circoscritta da un basso muretto, che non venne realizzato e sostituito con una siepe di Evonimo aureo di simili dimensioni. Tra il filare di cipressi e la siepe esterna di alloro (mai allestita) che delimita il luogo, il progetto prevedeva un prato spontaneo disseminato di ginestre mentre un prato rasato doveva occupare la superficie tra il filare dei 40 cipressi ed il mausoleo. Le due fosse erano circoscritte da un prato anch’esso rasato e ricoperte di fiori; le due coppie di cipressi  nelle immediate adiacenze delle fosse, sostituiti da altrettanti esemplari di tasso, dovevano intendersi “a guardia” delle stesse. Rispetto al disegno redatto dal Porcinai la situazione attuale vede un numero eccessivo di cipressi disposti tra la fila dei 40 esemplari ed il perimetro esterno dell’area, diversi  cespugli di viburno e di ginestra in luogo del prato spontaneo. Non è chiaro se ciò sia frutto di ripensamento del progettista o da chi ha eseguito la realizzazione. In merito, alcuni residenti anziani ricordano che per decenni le scolaresche eugubine piantarono un cipresso o un cespuglio in occasione dell’annuale festa dell’albero  mentre altri segnalano che gli abbondanti residui del cantiere allestito per la costruzione del mausoleo e la struttura ciottolosa del suolo inizialmente determinarono il mancato attecchimento dei cipressi per cui se ne posero a dimora in numero elevato e nel contempo si provvedeva a bonificare il terreno stesso.

A seguito di una tesi di laurea condotta nel 2004 e 2005 volta a verificare lo stato fitosanitario dei cipressi e, laddove necessario, ad individuare interventi di tecnica agronomica atti a migliorarne le condizioni fitosanitarie, è emerso che l’eccessiva densità dei cipressi ed una gestione agronomica non sempre accorta sono tra le cause principali della insorgenza in alcuni esemplari di inconvenienti quali la inclinazione delle chiome alla ricerca di luce nonché la comparsa di carie e/o di infezioni batteriche che nel complesso hanno determinato un decadimento più o meno accentuato delle condizioni fitosanitarie in una consistente parte dei 125 esemplari arborei.

Una successiva convenzione stipulata tra l’Associazione delle famiglie dei 40 Martiri, il Comune di Gubbio e il Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali dell’Università di Perugia, ha consentito di mettere in evidenza  la necessità di un intervento straordinario volto a recuperare la piena funzionalità e fruibilità della componente vegetale, arborea in modo particolare, del Mausoleo. Senza stravolgere l’idea progettuale del Porcinai e la situazione attuale che con il trascorrere del tempo si è venuta a determinare, i risultati dell’analisi hanno indotto a preporre di ricostituire il filare di cipressi con 40 giovani esemplari uniformi della stessa specie, di diradare i cipressi ormai adulti ed in precario stato fitosanitario, di sostituire la siepe di evonimo con piante giovani e sane, di reimpiantare cespugli di viburno, di allestire un nuovo prato rasato su tutta la superficie e di sostituire la siepe schermante con giovani alberi di tuia posti lungo il lato esterno del percorso che dalla sovrastante strada pubblica conduce al Mausoleo. Con l’occasione è stato previsto l’apertura di un accesso dalla parte posteriore del mausoleo e l’allestimento di una rampa per consentire ai disabili la visita al Mausoleo, alle fosse luogo e al giardino.

Prof. Alvaro Standardi, Università degli Studi di Perugia