INNANZI AL MURO

Crivellato di pallottole e punteggiato di brandelli
Di carne umana
Cadeste uno sull’altro
Avvinti in un groviglio di corpi
Fumanti di sangue
Nel sacrificale rito di barbari
Cui fu legge il mitra

Trasalì in quell’ora
Il cuore delle mamme e delle spose
Muta rimase la città dolente
Senza più lacrime

Su la comune fossa altare di supremo olocausto
Con l’acre odore di sangue
Alta si levò la Gloria
Non di chi uccise
Ma di voi che cadeste
Fu la vittoria
Perché divina legge
Vuol vincitor chi muore

Da quelle nere zone
intrise di sangue e di carne perenne echeggia
al muto viandante un testamento sacro
libertà e pace

Mons. Spaziani